Illecito e inerenza nella determinazione del reddito d’impresa

Di Guglielmo Fransoni -
(Commento a Cass. civ., Sez. IV, ord. 5 luglio 2017, n. 16561) Per comprendere pienamente il caso oggetto di questa sentenza sarebbero necessarie alcune informazioni ulteriori che non è dato ritrarre dall’esposizione in fatto; in particolare occorrerebbe sapere se il contribuente, nel momento in cui ha “compensato” il credito per interessi di mora con il debito per le penali contrattuali, ha ritenuto “incassati” (in forza del c.d. “incasso giuridico”) anche gli interessi di mora e, quindi, li ha fatti comunque concorrere alla formazione del reddito come interessi positivi o meno. Solo nel primo caso la soluzione accolta dalla Corte Suprema sarebbe pienamente condivisibile. Ma . . .